martedì 30 giugno 2015

Gallo rojo, gallo negro (SILVIA PEREZ CRUZ)



Esattamente dodici anni fa, il 1 luglio 2003 moriva a Madrid Chico Sánchez Ferlosio, cantautore, poeta e compositore spagnolo antifascista e antifranchista. Lo ricordo con una delle sue canzoni più famose diventata uno degli inni della resistenza contro la dittatura in Spagna. Ho scelto questa versione molto bella e originale della bravissima cantante catalana Silvia Pérez Cruz.


(in fondo alla pagina una breve biografia di Chico Sánchez Ferlosio)



Silvia Pérez Cruz


Silvia Pérez Cruz nata a Palafrugell (Gerona) 
il 15 Febbraio 1983 
Cantante (canzoni d'autore, jazz, folk)



Gallo rojo, gallo negro [Lo dos gallos]
              (Chico Sánchez Ferlosio)




Cuando canta el gallo negro
es que ya se acaba el día.(2)
Si cantara el gallo rojo
otro gallo cantaría.(2)

  Ay, si es que yo miento,
  que el cantar que yo canto
  lo borre el viento.
  Ay, qué desencanto
  si me borrara el viento
  lo que yo canto.

Se encontraron en la arena
los dos gallos frente a frente.(2)
El gallo negro era grande
pero el rojo era valiente.(2)

  Ay, si es que yo miento...

Se miraron cara a cara
y atacó el negro primero.(2)
El gallo rojo es valiente
pero el negro es traicionero.(2)

  Ay, si es que yo miento...

Gallo negro, gallo negro,
gallo negro, te lo advierto:(2)
no se rinde un gallo rojo
más que cuando está ya muerto. (2)

  Ay, si es que yo miento...


Traduzione:
Quando canta il gallo nero/è che già finisce il  giorno. /Se cantasse il gallo rosso/un altro gallo canterebbe.//Ahi, se io mento,/che la canzone che canto/la cancelli il vento./Ahi, che disincanto/se il vento cancellasse/quello che canto.//Si incontrarono nell’arena/i due galli faccia a faccia./l gallo nero era grande/ma il rosso era valoroso.// Ahi, se io mento,/che la canzone che canto/la cancelli il vento./Ahi, che disincanto/se il vento cancellasse/quello che canto.//Si guardarono faccia a faccia/e attaccò per primo il nero./Il gallo rosso è coraggioso/ma il nero è traditore./ Ahi, se io mento,/che la canzone che canto/la cancelli il vento./Ahi, che disincanto/se il vento cancellasse/quello che canto./ Gallo nero, gallo nero,/gallo nero, io ti  avverto: /un gallo rosso si arrende/solo quando sarà morto.// Ahi, se io mento,/che la canzone che canto/la cancelli il vento./Ahi, che disincanto/se il vento cancellasse/quello che canto






Chi era l’autore della canzone Chico Sánchez Ferlosio

Chicho Sánchez Ferlosio


     Jose Antonio Giulio Ferlosio Onesimo Sanchez,  noto come Chicho Sánchez Ferlosio (Madrid 8 aprile 1940 - Madrid 1 luglio, 2003) cantautore spagnolo.
     Autore una grande quantità di canzoni che spesso, non riuscì a registrare. Molte furono quelle interpretate da altri artisti: Joaquin Sabina, Joan Baez, Rolando Alarcon,  Victor Jara, Soledad Bravo, Quilapayún . Alcune di queste sono diventate parte della tradizione popolare ad esempio:  Gallo rojo, gallo negro, La hierba de los caminos, La Quinta Brigada, A la huelga.
     Era figlio dell’italiana Liliana Ferlosio e del membro fondatore della falange (movimento dell’estrema destra spagnola) e scrittore Rafael Sánchez Mazas. Chicho ebbe una formazione eccellente e ben presto seguì un percorso opposto alle idee del padre unendosi all’ opposizione al regime di Franco e applicando il suo talento poetico alla composizione di canzoni antifranchiste.
     Iniziò a studiare Economia, Diritto e Lettere e Filosofia, ma non finì la sua carriera universitaria. Nel 1961 ha pubblicato quello che sarebbe stato il suo unico libro in vita Narraciones italianas,con diciannove racconti raccolti dalla tradizione italiana.
     Nel 1964 registrò diversi brani su un nastro magnetico.  Lo scrittore Alfonso Grosso portò il nastro a Stoccolma (Svezia), dove vennero incisi e pubblicati nell’LP  Spanska motståndssånger (“Canciones de la resistencia española”). Il nome Ferlosio venne "nascosto per motivi di sicurezza" e questo anonimato porta alla credenza popolare che i pezzi del disco sono del periodo della Guerra civile. In particolare il brano contenuto nella raccolta di Stoccolma Gallo rosso, gallo nero, diventò un inno della lotta contro la dittatura franchista.
     Alla fine degli anni '70 Chicho diventa per i cantautori che iniziano a lavorare in quegli anni,  un mito e un amico leale, pronto a collaborare con chi glielo chiede. Lavorò con Gesù Munarriz, cantautore, poeta ed editore.Con Javier Krahepara, con Joaquin Sabina che rese celebre una delle sue canzoni, Circulos viciosos.
     Negli anni 80 animò la vita notturna e culturale di Madrid con la sua compagna Rosa Jimenez, interpretando canzoni e poesie. Fu interprete nel 1981del film-documentario di Fernando Trueba dal titolo Mientras el cuerpo aguante. Dopo la caduta della dittatura franchista, continuò a comporre canzoni di satira e di protesta e divenne collaboratore del quotidiano El Mundo, con articoli che trattarono argomenti come la corruzione del PSOE (Partito socialista spagnolo), la guerra sporca, la guerra in Iraq o il licenziamento ingiusto subito dai lavoratori della Sintel (compagnia telefonica della Spagna).
     Nel 2003 dopo aver collaborato alla versione cinematografica del romanzo di Javier Cercas Soldados de Salamina, diretto da David Trueba, dove interpretò se stesso, morì il 1 ° luglio a Madrid.

sabato 27 giugno 2015

Piante endemiche della Sardegna: Campanula forsythii






Una carrellata di fotografie scattate in questi giorni di un bellissimo fiore endemico della Sardegna che fiorisce a fine primavera - inizio estate.

Vive nelle fessure delle rocce calcaree sia in ombra che in pieno sole.






Campanula forsytii (Arcang.) Podlech


































mercoledì 17 giugno 2015

Su caddu ‘e fogu (Il cavallo di fuoco)

Frantziscu Sotgiu Melis Pes







Su caddu ‘e fogu


Seo setziu subra unu caddu ‘e fogu
imperriau a sa nua e chen’isprone.
Impresse ch’est partìu dae cussu logu
brusiande in sa notte che tzitzone.

Po issu galoppare est unu jogu
currinde, ettat lughe a onzi cuzone
zeo a pilos ritzos chena serrar ogu
cherìo 'olare cantande una cantzone.

Invetzes issu, fusidu che lampu,
chena cuntrollu, e zeo chena fortuna,
bolande cussu caddu de ispantu

mi ch’ad' iscarrigau in sa luna.
E como, profugu e disisperau,
m'agatto in su satellite esiliau.







Il cavallo di fuoco

Son seduto su un cavallo di fuoco
cavalcato alla nuda e senza sperone.
In fretta è partito da quel luogo
bruciando nella notte come un tizzone.

Per lui galoppare è un gioco
correndo, getta luce in ogni angolo
io coi cappelli dritti senza chiudere occhio
volevo volare cantando una canzone.

Invece, veloce come un lampo,
senza controllo ed io senza fortuna,
volando quel cavallo meraviglioso

m’ha scaricato sulla luna.
E adesso, profugo e disperato,
mi trovo nel satellite esiliato.