mercoledì 31 dicembre 2014

Peppino Marotto - duos sonettos


Amici che non ci sono più







Peppino Marotto 
(Orgosolo, 1925 – Orgosolo, 29 dicembre 2007) è stato un poeta, cantante e militante della CGIL e del PCI).

Sono diventati sette gli anni in cui Peppino Marotto non c'è più.  Non posso fare a meno di pensare a lui con profonda nostalgia condividendo questi due sonetti

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Sa Morte Bianca

Bolotana, ti mando custu cantu
iscrittu cun tristura, a mala gana,
ca tempus fahede, a su campusantu
so bennidu cun mortos dae Ottana

e unu caro nepode hapo piantu,
fizu de sorre mea, Bustiana,
ma vini tres, mandados a s'incantu
da una impresa vile e disumana
;

e non pro curpa de sa mala sorte
ca est istada sa morte bianca
cun d'un'iscossa d'elettricu vorte;

ca imezzes d'irrigare sa tanca
hana vattu sa vabbrica 'e sa morte
sos meres de sa terra e de sa banca.

(Bolotana ti mando questo canto scritto con tristezza e mala voglia, perché tempo fa al tuo cimitero sono venuto da Ottana accompagnando dei morti. Lì ho pianto un caro nipote, figlio di mia sorella Bustiana, ma non era da solo, erano in tre, mandati all’incanto da un’impresa vile e disumana. E sono morti non per colpa della malasorte ma è stata la morte bianca con una scossa elettrica forte; perché i padroni della terra e della banca, invece di irrigare le tanche hanno costruito la fabbrica della morte).



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Antonio Gramsci

Sardigna - afflitta mama generosa
geniale unu vizu a lughe har dadu
e l'has cun sacrifiziu allevadu
pro ca ses arretrada e bisonzosa.

Torinu - industriale e operosa
a Gramsci l'har bene istudiadu
poi est issu mastru diventadu
de sa povera zente corazosa:

ha fundadu su nostru giornale
sa chi hoe vestamus s’Unidade
pro cumbatter sa classe padronale;

e l'hana mortu sena pietade
sos aguzzinos de su capitale
ma non morit sa sua ereditade.


(Sardegna afflitta madre generosa hai dato alla luce un figlio geniale e l'hai allevato  con sacrificio   perché sei arretrata e bisognosa. Torino industriale e operosa ha fatto crescere  Gramsci e lo ha fatto studiare, dopo lui è diventato maestro degli uomini poveri e coraggiosi. Ha fondato il nostro giornale, quello che oggi festeggiamo L'Unità per combattere i padroni. E l'hanno ucciso senza pietà gli aguzzini del capitale ma non muore la sua eredità). 

venerdì 5 dicembre 2014

Funghi di quest'autunno 2014



Una stagione micologica che dalle mie parti è partita  alla fine del mese di Novembre invece che a Settembre. Un fortissimo ritardo causato dal prolungarsi della siccità che è finita solo agli inizi di Novembre. Questo fatto influisce anche sulla fruttificazione delle specie. Molto rari, sono infatti i ritrovamenti delle specie simbionti, rarissime ad esempio le boletaceae in particolare quelle tipiche mediterranee che potevamo trovare con le piogge di fine estate - inizio autunno ma rare sono anche le amanite, le russule e addirittura i tricholomi. I funghi che ho fotografato, quindi, risentono della situazione descritta.


Mycena haematopus


Gymnopilus suberis

Clitocybe nebularis

Psathyrella piluliformis

Mycena pura

Chalciporus piperatus

Amanita muscaria - (primordi)

Amanita muscaria 

Amanita muscaria 

Amanita muscaria 

Paxillus ammoniavirescens 

Macrolepiota procera 

Crinipellis scabella 

Coprinus lagopus

Astraeus hygrometricus

Contumyces vesuviana

Vascellum pratense

Meripilus giganteus

Volvariella surrecta 

Ramaria flaccida

Leucopaxillus gentianeus

Tricholoma sudum

Amanita rubescens

Amanita citrina

Boletus edulis

Boletus aereus

martedì 2 dicembre 2014

Funghi che mangiano altri funghi - Volvariella surrecta



Volvariella surrecta su Clitocybe nebularis

Quando ho iniziato ad occuparmi di micologia, uno dei primi insegnamenti appresi era che i funghi nascono per mangiare e non per essere mangiati. Questo vale naturalmente per tutti i sistemi nutrizionali dei funghi e vale possiamo dire, ancora di più, per i funghi saprotrofi che vengono definiti anche gli spazzini del bosco. Nome azzeccato perché nutrendosi delle sostanze vegetali o animali morte o in disfacimento, queste specie, contribuiscono in modo imprescindibile a mantenere l'equilibrio ecologico nei nostri boschi tenendoli puliti e sgombri da rifiuti morti di varia provenienza.
Entoloma parasiticum su Cantharellus cibarius         -       foto da Funghiitaliani.it

Sono diverse le specie fungine che degradano  altri funghi. Alcune attaccano indifferentemente funghi di diversi generi, ad esempio Entoloma parasiticum che prolifera sia sui generi a tubuli e a pori sia su quelli a lamelle e lamellule.

Altri, invece, preferiscono “consumare” funghi di determinati generi o specie e solo quelli. Molto comune ad esempio nei nostri castagneti è Xerocomus parasiticum che vive su Scleroderma citrinum. Oppure alcune specie del genere Cordyceps che vivono su Elaphomyces.



Alle specie “selettive” appartiene anche Volvariella surrecta che io ho trovato sempre su Clitocybe nebularis, anche se in letteratura micologica si ha notizia di ritrovamenti (rarissimi) anche su altre Tricholomataceae.



Clitocybe nebularis


Genere Volvariella 

Il genere Volvariella ha come caratteristiche distintive :

     Volva

     Sporata in massa rosa

     Lamelle libere

    Gambo senza anello

Volvariella gloiocephala

La specie più comune del genere Volvariella nella nostra isola è sicuramente Volvariella gloiocephala che nasce praticamente dappertutto: dai campi ai sentieri; dai bordi delle strade, alle dune delle spiagge.



Volvariella gloiocephala 




Volvariella surrecta (Knapp) Singer = Volvariella loveiana (Berk.) Gillet

Regno: Fungi
Phylum (Divisione):  Basidiomycota
Sub Phylum: Agaricomycotina
Classe: Agaricomycetes
Super Ordine:  Agaricanae
Ordine:  Agaricales
Famiglia:  Pluteaceae
Genere:  Volvariella
Specie:  Volvariella surrecta

Volvariella surrecta

Volvariella surrecta nasce nei boschi, come ho scritto prima, vegeta su vecchi esemplari di Clitocybe nebularis e devo dire che non è specie molto comune. E  chiaro che non nasce nelle annate in cui non nasce la nebularis ma anche quando la nebularis è presente, non sempre, anzi raramente, viene usata come substrato di crescita da parte di Volvariella surrecta
E’ il tipico esempio del ruolo che svolgono i funghi come biodegradatori delle sostanze organiche presenti nel bosco.

Morfologicamente Volvariella surrecta ha dimensioni abbastanza modeste
il cappello ha un diametro che va dai 3 ai 9 cm è ricoperto di una fitta e sottile peluria, 

la cuticola è facilmente asportabile. 

Le lamelle libere, fitte con lamellule intervallate e col filo irregolare, all’inizio biancastre e dopo man mano diventano sempre più rosate a causa delle spore rosa. 

Il gambo 3-4 x 0,5-0,8 cm è bianco, asciutto, fioccoso/feltrato. 

La volva bianca, ben evidente, sacciforme, membranosa, ricoperta di pruina.

La carne è bianca, l’odore è fungino, qualche volta con note aromatiche.

La commestibilità è senza valore.



Volvariella surrecta

Volvariella surrecta

Clitocybe nebularis




Volvariella surrecta
Volvariella surrecta