martedì 13 agosto 2013

Le orchidee spontanee di luglio-agosto 2013 (Dolomiti 2)



C'è voluto un po' di tempo a sistemare le foto delle orchidee dolomitiche, ma sul resto, su circa 40 Gb di documentazione fotografica, il lavoro che mi aspetta è ancora lungo. Ho iniziato con le orchidee perché nel periodo di astinenza che avremo in Sardegna (fino all'antesi delle prime Barlie a Gennaio), avrò tempo e modo di sistemare le loro foto negli archivi. Piano piano, volta per volta, mi occuperò anche delle foto dei funghi, dei fiori e delle altre specie botaniche, degli animali, dei paesaggi e delle persone. Insomma sicuramente saprò come passare il tempo libero nei prossimi mesi.


Nel frattempo ecco la seconda parte delle foto alle orchidee dolomitiche scattate in questo fine luglio - inizio agosto 2013


Listera cordata (L.) R.Br. in W.T. Aiton

Minuscola orchidea  e proprio per le sue dimensioni e per le pessime condizioni di luce date dal suo habitat (vive nella penombra del sottobosco, tra i vaccinieti e tra i muschi e l’umidità delle peccete alpine) difficilissima da ritrovare e da fotografare. Nel semibuio si intravedono le 2 minuscole foglie opposte e  a forma di cuore dalle quali prende il nome. I fiori ad occhio nudo quasi non si vedono, diventano visibili nel mirino della fotocamera grazie all’obiettivo e grazie alla messa a fuoco manuale (io a tentare la messa a fuoco automatica non ho nemmeno provato). Fotografata in Val Moena.




Nigritella nigra (L.) Rchb. subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) Baumann, Künkele & R.Lorenz


Questa profumatissima (di vaniglia e contemporaneamente di cioccolato) orchidea, vive nei pascoli e nei prati alpini tra i 1500 e i 2500 metri. Il nome specifico ne richiama il colore mentre mi ha incuriosito l’epiteto riferito alla sub-specie rhellicani, pare che il riferimento sia dovuto al fatto che un poeta svizzero che di nome faceva J. Müller, ma che aveva come appellativo “Rellikon” la citò nel lontano 1555 in una sua poesia. La nigritella nella foto vive oltre i 2000 metri tra il passo Rolle e le Pale di San Martino.




Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F.Müll.) P.D.Sell

Una specie ritrovata in una stazione conosciuta. Siamo in quota (2.050 m) in una torbiera salendo dal Passo Oclini al Corno Bianco in Alto Adige. Una delle caratteristiche peculiari di questa specie sono le foglie macchiate di rosso scuro (sangue) su entrambe le pagine (ecco il perché dell’epiteto cruenta).



 



Pseudorchis albida (L.) Á.Löve & D.Löve


Nei prati montani del passo Pordoi.



Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
Non mi aspettavo di trovare ancora in piena fioritura questa orchidea “bruciacchiata”, invece il protarsi della stagione fredda ha causato un ritardo nelle fioriture e questa bella specie era a fine luglio ancora in piena antesi. L’esemplare è stato fotografato ai bordi della strada sterrata che dal passo Oclini porta alla Malga Corandin.




Dactylorhiza majalis (Rchb.) P.F.Hunt & Sommerh.

Con le Dactylorhiza bisogna andarci coi piedi di piombo. Molto spesso ritroviamo su internet foto riferite ad una specie che sono ibridi o addirittura esemplari di specie diversa. Dactylorhiza majalis è specie che si ibrida abbastanza facilmente sia con Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii che con Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (per parlare delle specie con le quali condivide l’habitat). Nel caso di questo esemplare e degli altri ritrovati in una torbiera sotto le Pale di San Martino, la sicurezza  della bontà della determinazione è data oltre che dallo studio in loco delle caratteristiche anche dall’esperienza insostituibile di Gianni Bonini che già conosceva la stazione.
 

Coeloglossum viride (L.) Hartm.
Ancora una specie dei prati e dei pascoli montani ma anche dei boschi luminosi, vive di norma ad altitudini che vanno dai 500 ai 2500 metri. E’ uno stretto parente delle Dactylorhiza e con le varie specie di tale genere si ibrida con facilità. L’esemplare in foto vive nella Valle San Nicolò a Pozza di Fassa




Epipogium aphyllum Sw.

Da una stazione in una pecceta  in territorio di Molina di Fiemme. L’epiteto specifico “aphyllum” proviene dal greco e significa “senza foglie”. Già questo fatto ci fa capire che si tratta di una specie che non contiene clorofilla è che probabilmente non è in grado di mettere in atto il processo di fotosintesi. Abbiamo invano cercato gli esemplari di una stazione conosciuta e fotografati  gli scorsi anni e abbiamo invece trovato nuove stazioni. Questo fatto conferma che la specie in determinate condizioni, sparisce per anni praticando l’autofecondazione ipogea e poi ricompare.



Dactylorhiza maculata (L.) Soó 
subsp. fuchsii (Druce) Hyl.

L’epiteto specifico fuchsii  è in onore al botanico e medico tedesco L.  Fuchs (1501 – 1566).
E’ un’orchidea che vive in molti ambienti diversi tra loro: prati e boschi, in zone umide o asciutte, su substrati poco acidi o calcarei, in piena luce o all'ombra, da 900 fino a 2300 m di quota. Tutto questo ne fa una specie molto comune nelle Dolomiti.




Epipactis helleborine 
subsp. orbicularis (K. Richt.) E. Klein
E’ una subspecie di E. helleborine che predilige gli ambienti caldi e asciutti delle conifere in quote che vanno dagli 800 ai 2000 metri di altezza. L’esemplare in foto proviene dal territorio di Varena in Val di Fiemme.
  


Gymnadenia xsuaveolens - Gymnadenia conopsea x Nigritella nigra subsp. rhellicani


Un ibrido intergenerico, almeno per ora, vista la vicinanza anche genetica tra i due generi, prima o poi le nigritella anche per ICBN diventeranno Gymnadenia. Per molti orchidologi già lo sono.
L'ibrido è molto comune, gli esemplari delle foto vivono nei prati sotto il Corno Bianco a Aldino in Alto Adige.




                                      Gymnadenia xsuaveolens 
    Gymnadenia conopsea x Nigritella nigra subsp. rhellicani

Eccola con le due specie parentali:



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