giovedì 27 dicembre 2012

Bertolt Brecht: Domande di un lettore operaio





Perché anche oggi fine 2012 chi scrive delle vicende storiche le collega solo ai re, ai condottieri agli uomini famosi e mai agli uomini e le donne normali? Perché i grandi monumenti: le piramidi, gli archi di trionfo i grandi templi furono costruiti per Faraoni o Cesari e non per i loro eserciti o popoli?
Eppure della Storia vera, i protagonisti delle vittorie e delle sconfitte sono tutti, sono i generali ma anche l’ultimo dei soldati, il protagonista della grandezza di un Paese è tutto il suo popolo e non solo il suo capo.





Bertolt Brecht



Fragen eines lesenden Arbeiters (1935)
(Bertolt Brecht)



"Wer baute das siebentorige Theben?

In den Buechern stehen die Namen von Koenigen.
Haben die Koenige die Felsbrocken herbeigeschleppt?
Und das mehrmals zerstoerte Babylon -
Wer baute es so viele Male auf? In welchen Haeusern
des goldstrahlenden Lima wohnten die Bauleute?
Wohin gingen an dem Abend, wo die Chinesische Mauer fertig war
die Maurer? Das grosse Rom
ist voll von Triumphboegen. Wer errichtete sie? UEber wen
triumphierten die Caesaren? Hatte das vielbesungene Byzanz
nur Palaeste fuer seine Bewohner? Selbst in dem sagenhaften Atlantis
bruellten in der Nacht, wo das Meer es verschlang
die Ersaufenden nach ihren Sklaven.

Der junge Alexander eroberte Indien.
Er allein?
Caesar schlug die Gallier.
Hatte er nicht wenigstens einen Koch, bei sich?
Philipp von Spanien weinte, als seine Flotte
untergegangen war. Weinte sonst niemand?
Friedrich der Zweite siegte im Siebenjaehrigen Krieg. Wer
siegte ausser ihm?

Jede Seite ein Sieg.
Wer kochte den Siegesschmaus?
Alle zehn Jahre ein grosser Mann.
Wer bezahlte die Spesen?

So viele Berichte.
So viele Fragen".




Domande di un lettore operaio
(Bertolt Brecht)

Chi costruì Tebe dalle Sette Porte? 
Dentro i libri ci sono i nomi dei re. 
I re hanno trascinato quei blocchi di pietra? 
Babilonia tante volte distrutta, 
chi altrettante la riedificò? In quali case 
di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori? 
Dove andarono i muratori, la sera che terminarono 
la Grande Muraglia? 
La grande Roma 
è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi 
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio 
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? 
Anche nella favolosa Atlantide 
nella notte che il mare li inghiottì, affogarono 
implorando aiuto dai loro schiavi. 

Il giovane Alessandro conquistò l'India. 
Lui solo? 
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco? 
Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta 
fu affondata. Nessun altro pianse? 
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi 
vinse oltre a lui? 

Ogni pagina una vittoria.
Chi cucinò la cena della vittoria? Ogni dieci anni un grande uomo. 
Chi ne pagò le spese? 

Tante vicende. 
Tante domande. 

sabato 22 dicembre 2012

Orchidee Sardegna, le specie comuni: Serapias






Etimologia del Genere Serapias:
da Serapis (Serapide) dio greco-egizio, legato al culto della fertilità. Serapias era il nome dato da Dioscoride Pedanio, che è stato un medico, botanico e farmacista greco e che svolse la sua attività a Roma ai tempi di Nerone, ad un’orchidea non meglio identificata, che era ritenuta afrodisiaca.

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Serapias lingua



Serapias lingua è una delle pochissime orchidee che ha un nome in sardo: limba’e pudda (lingua di gallina). Etimologia: lingua non credo che abbia bisogno di interpretazioni. In Sardegna è una delle orchidee più comuni e fiorisce da metà Marzo a metà Giugno. La sua impollinazione, come nella quasi totalità delle orchidee è affidata agli insetti (impollinazione entomofila). Gli insetti non vengono però attirati dal nettare: Serapias lingua non ne possiede, ma dalla forma del fiore che offre loro un caldo riparo, nella concavità presente tra il labello e il casco la temperatura è più alta da 1 a 3 gradi rispetto all'ambiente esterno. Serapias lingua è anche una delle orchidee che si riproduce anche per via agamica (produce tuberi in sovranumero che gli consentono di aumentare in modo cospicuo gli individui delle popolazioni).



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Serapias parviflora





Serapias parviflora altra orchidea del genere Serapias diffusissima in Sardegna. Spesso si trova in colonie comuni con Serapias lingua e con Serapias cordigera, perciò è facile la sua ibridazione con le specie affini. Fiorisce da Aprile a Giugno nei pascoli, nella macchia, nei prati, ai bordi delle strade e dei sentieri e nelle garighe; dal livello del mare ad altitudini di 1000 metri. 

Etimologia: dal latino parvus = piccolo e flora = fiore (a piccoli fiori). Come abbiamo già visto in Serapias lingua, anche la sua impollinazione è entomofila. E uguale è anche il sistema con cui attira gli insetti.






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Serapias cordigera






Serapias cordigera è sicuramente la più vistosa e appariscente orchidea del genere Serapias presente in Sardegna e per molti aspetti, anche la più bella. Nei boschetti soleggiati o nella macchia, anche quando sono mischiate ad altre specie, le sue fioriture, che sembrano grosse spighe color porpora o bruno-porpora, spiccano e attirano l’attenzione. 



Etimologia: dal latino cor, cordis = cuore e –ger –gera –gerum (gero) = che porta, il riferimento è alla forma cuoriforme dell’epichilo. Fiorisce dalla seconda decade di marzo alla prima decade di Giugno oltre che negli ambienti sopra descritti anche nelle garighe, e ai bordi di strade e sentieri.




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Serapias nurrica




Serapias nurrica, di questa specie avevo già parlato in un articolo sulle specie a rischio. Sicuramente è la più rara delle quattro specie che fioriscono nell’isola. Per mia esperienza, pur non considerandola tra quelle che attirano l’attenzione, è quella che più stimola la tua passione fotografica. Alla fine è quella che più ti interessa anche per la sua variabilità cromatica che ha dato luogo a discussioni tra studiosi e appassionati in merito all'esistenza o meno di varietà e sub-specie. 

Etimologia: da Nurra zona della Sardegna Nord-Occidentale, luogo del ritrovamento da cui Corrias fece la prima descrizione. Fiorisce da metà Aprile agli inizi di Giugno ai bordi delle strade e dei sentieri, nei sottoboschi delle pinete costiere e degli eucalipteti, nelle garighe e nella macchia bassa dal livello del mare fino ai 900 metri d’altezza.



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Ibridi naturali di orchidee del genere Serapias




Ibridazioni naturali
Nel genere Serapias, le ibridazioni naturali sono comunissime. Nei luoghi in cui convivono più specie, è possibile osservare non solo incroci tra di loro ma 


anche tra i loro ibridi. Il loro patrimonio genetico altamente compatibile consente sia il reincrocio degli ibridi con le specie parentali sia incroci tra individui di genere diverso (ibridi intergenerici).   


lunedì 10 dicembre 2012

Orchidee Sardegna, le specie comuni: Anacamptis


Dopo aver parlato delle specie rare, lanciando l'allarme sui rischi concreti che i nostri figli o al massimo i nostri nipoti non le conosceranno perché stando così le cose nei prossimi decenni si saranno estinte. E dopo aver stigmatizzato il menefreghismo da parte di chi avrebbe il compito di tutelarle e proteggerle (assessore all'ambiente della Regione) e di chi dovrebbe approvare le leggi per tentare di salvarle (Consiglio Regionale),  voglio parlare anche delle specie per la Sardegna più comuni, quelle che più facilmente incontriamo nelle campagne o anche nelle cunette stradali.

Naturalmente, anche per queste specie, vale sempre la raccomandazione di non toccarle, il fatto che siano presenti in numero maggiore rispetto ad altre specie non ci autorizza a comportarci in modo diverso. Ricordiamo che tutte le orchidee sono comunque protette in base ad accordi internazionali e in particolare dalla convenzione di Washington che ha come obiettivo la conservazione delle specie animali o vegetali in pericolo di estinzione: C.I.T.E.S. (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna) ratificata dallo Stato Italiano con la legge 874 del 1975 entrata in vigore nel nostro paese nel 1980.


Anacamptis longicornu
Anacamptis longicornu. E' insieme a Anacamptis papilionacea la più comune orchidea della Sardegna. Fiorisce dalla fine di Febbraio fino a metà Giugno. Vive in tantissimi habitat dal livello del mare fino a 1200 metri di altezza, nelle pinete in riva al mare, nei pascoli e nei terreni abbandonati, nelle zone boschive esposte alla luce (radure, garighe, margini dei sentieri), nella macchia mediterranea, ai bordi delle strade (cunette e scarpate).  

Anacamptis longicornu




E’ quella che presenta un’altissima varietà di colori e tra tali varietà spesso troviamo individui con cromatismi completamente bianchi (albini). 
Etimologia: dal greco anacamptos = piegati indietro (si allude alla posizione dei pollinii) e dal latino longi = lungo cornu = [che ha la forma di corno] (il riferimento riguarda la lunghezza dello sperone).
Con Anacamptis papilionacea spessissimo colonizza gli stessi habitat e si ibrida facendo nascere: Anacamptis bornemannii.


Anacamptis papilionacea

Anacamptis papilionacea var. grandiflora




Anacamptis papilionacea. Altra comunissima orchidea isolana. Fiorisce dalla fine di Febbraio fino a metà Giugno. Habitat: dal livello del mare fino a 1.400 metri di altezza, nelle pinete in riva al mare, nei pascoli e nei terreni abbandonati, nelle zone boschive esposte alla luce (radure, garighe, margini dei sentieri), nella macchia mediterranea, ai bordi delle strade (cunette e scarpate). 







Convive negli stessi habitat e spessissimo si ibrida con Anacamptis longicornu. Per molti autori esistono due varietà: Anacamptis papilionacea var. papilionacea e  Anacamptis papilionacea var. grandiflora. Etimologia: dal greco anacamptos = piegati indietro (si allude alla posizione dei pollinii) e dal latino papilio = farfalla (a forma di farfalla) e la varietà grandiflora = a grandi fiori.


Anacamptis papilionacea

Anacamptis papilionacea var. grandiflora




Anacamptis laxiflora




Anacamptis laxiflora. Specie abbastanza comune anche se più soggetta rispetto alle due specie precedenti ai rischi derivanti alle modificazioni dell'habitat da parte dell'uomo nonché alle modificazioni climatiche. Etimologia: dal greco anacamptos = piegati indietro (si allude alla posizione dei pollinii) e laxiflora  = con fiori radi (per l’infiorescenza lassa). E’ una specie che predilige le i campi paludosi, i prati acquitrinosi e le cunette stradali bagnate dalle copiose piogge primaverili, ama la luce, quindi le zone in pieno sole. 




Anacamptis laxiflora






Fiorisce del mese di Aprile fino ad oltre metà Giugno dal livello del mare fino ad un’altezza di 1.200 metri. Convivendo a stretto contatto con Anacamptis longicornu a volte si ibrida con essa creando un ibrido: Anacamptis x sarcidani.










Eccoli i 2 ibridi:




Anacamptis x bornemannii (Asch.) B. Bock






Anacamptis x sarcidani (Scrugli & M. P. Grasso) B. Bock