venerdì 28 settembre 2012

Amanita Phalloides: il fungo che cambiò la Storia





Questo piatto di funghi cambiò il destino dell'Europa


Voltaire, Memorie (1759)








Amanita phalloides (Vaillant ex Fries) Link


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Una sera dell’anno 450 A.C. a Salamina in Grecia, l’oste Mnesarco, padre di Euripide, il famoso  autore delle più importanti tragedie greche giunte fino a noi aveva mangiato con la moglie Cleita i funghi cucinati dal suo cuoco. Li avevano mangiati con gusto così come avevano fatto tante altre volte senza accorgersi però che qualcosa di diverso in quei funghi c’era e quel qualcosa di diverso erano le Amanita phalloides che dieci giorni dopo diedero loro la morte.

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Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico era diventato imperatore di Roma nel  41 D.C. dopo l’assassinio di Caligola. Qualche anno prima dell’ascesa al trono aveva sposato Messalina. La donna aveva per amante il console Gaio Silio e assieme a quest’ultimo tentò con una cospirazione di eliminare Claudio e regnare al suo posto. Nel 48 la congiura fu scoperta e la crudele Messalina fu fatta giustiziare. Ma i guai per Claudio che con la scelta delle mogli non è stato fortunato, non erano finiti, sempre nel 48 sposò una signora che si chiamava Agrippina e che aveva un figlio il cui nome era Lucio Domizio Enobarbo, più noto come Nerone. La signora aveva come obbiettivo immediato quello di far salire al trono nel più breve tempo possibile  il figlio, in modo che, essendo Nerone  troppo giovane (nel 48 aveva 13 anni), sarebbe stata lei a decidere le sorti dell’impero. E così, nella storia di Claudio, nel 54 entra un altro personaggio. Si chiamava Locusta. Anche lei abitava a Roma nel colle Palatino dove aveva una bottega, il suo mestiere era quello di killer e più precisamente di avvelenatrice, sicuramente è stata una delle prime avvelenatrici seriali della storia. Locusta prezzolata da Agrippina confezionò per Claudio un pasto a base di Amanita phalloides che causeranno la prematura dipartita dell’imperatore.
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Clemente VII, (Giulio di Giuliano de' Medici) - (1478 - 1534), faceva parte della famiglia fiorentina dei Medici, divenne papa della Chiesa cattolica nel 1523, fu il 219° papa e il 127° sovrano dello Stato Pontificio. Durante il suo papato,  fece roghi coi libri dei luterani e la sua chiesa cattolica subì  lo scisma anglicano. Roma subì il saccheggio più grande e lungo della sua storia noto come il sacco di Roma. Durante tale sacco furono profanate tutte le chiese, furono rubati i tesori e furono distrutti gli arredi sacri. Furono violentate le monache, furono saccheggiati tutti i palazzi. La popolazione dovette sottostare ad ogni tipo di sopruso e di violenza. I lanzichenecchi ubriachi scorrazzavano per le strade della città trascinandosi dietro le donne che violentavano pubblicamente e gli oggetti rubati dalle case.  I cadaveri dei cittadini romani erano disseminati nelle strade. Causando tutti questi avvenimenti, sicuramente Clemente VII non fu un papa amato dal popolo. Morì a Roma a 56 anni nel settembre 1534, a causa di un pasto a base di Amanita phalloides.


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Natalia Kirillnovna Naryshkina ( 1651-1694) zarina, seconda moglie dello zar di Russia Alessio e madre di Pietro I il Grande, era ghiotta di funghi, i suoi cuochi avevano l’ordine di non farli mai mancare durante i pranzi della famiglia reale, quindi che avessero o meno ospiti, che fosse estate o inverno, che fossero usati come piatto o come contorno, nella tavola della zarina mai dovevano mancare i funghi. Anche in quel febbraio del 1694 la zarina aveva deciso di mangiare funghi, ne aveva mangiati tanti, ma cosi tanti che non sappiamo se morì di indigestione o se come sembra più probabile, in mezzo ai funghi commestibili, ci fosse l'Amanita phalloides che la fece morire.

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Carlo Francesco Giuseppe Venceslao Baldassarre Giovanni Antonio Ignazio (Carlo VI d’Asburgo) nacque nel 1685 ed era il figlio secondogenito di Leopoldo I, imperatore del Sacro Romano Impero e della sua terza moglie, Eleonora. Quando nel 1700 morì Carlo II re di di Spagna non aveva eredi validi a succedergli, Carlo si autoproclamò re di Spagna. E poi, alla morte improvvisa del fratello primogenito, l'Imperatore del Sacro Romano Impero Giuseppe I, Carlo tornò in Austria rinunciando al trono in Spagna. Così, nel 1711 a Francoforte sul Meno  venne incoronato Sacro Romano Imperatore. Contrariamente ad altri sovrani, nobili o semplicemente signorotti, che avevano sempre al loro servizio persone che rifornivano le loro cucine, a Carlo piaceva andare in giro per i boschi per raccogliere personalmente i funghi che poi mangiava e offriva ai suoi ospiti. Lo fece anche in quell’ottobre del 1740, ma quel mese assieme alle altra prelibatezze dei boschi, raccolse e mangiò anche Amanita phalloides il fungo che nella vita si poteva mangiare solo una volta.  


Alla sua morte Carlo VI, non lasciò eredi maschi. Per la sua successione si scatenò una guerra lunga e sanguinosa nota come Guerra di successione austriaca che coinvolse quasi tutti gli stati europei. Per questo Voltaire scrisse la frase citata all'inizio dell'articolo.

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